Dopo aver preso il diploma magistrale ben 25 anni fa, sto per la prima volta lavorando in un istituto scolastico.
In questo periodo di pandemia la situazione generale non è rosea; indossiamo le mascherine, manteniamo le distanze,ma qui a scuola, ti viene voglia di credere di nuovo nel futuro. Vedi occhi di fanciulli con lo sguardo consapevole e speranzoso allo stesso tempo.
Ora mi trovo in giardino, è l’ora dell’intervallo, quello lungo come lo chiamano loro, quello dopo pranzo per intenderci.
Sono curiosi, sono felici.
E’ autunno e le foglie giacciono a terra riposando ammucchiate una sopra l’altra. L’aria fresca comincia a farsi sentire ormai, il cielo è grigio oggi. Io li guardo giocare e rivivo i miei intervalli a scuola, la gioia di stare con i miei compagni , il profumo di autunno, le ghiande e i sassi raccolti usati come merce di scambio e di baratto; i sorrisi, quelli veri e spensierati, i miei genitori, la mia meravigliosa infanzia, il mio cuore sempre emozionato anche ora che sono grande e che da insegnante vivo tutto questo con occhi diversi in una situazione mondiale diversa, ma con la speranza che questi profumi rimangano in me e in ciò che sono oggi per sempre.

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