Capitolo 19

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Ci sedemmo a tavola che la partita era appena cominciata. Tommaso aveva preparato i suoi spaghetti speciali, che poi si trattava di linguine “mare e monti” ; buonissime. C’ era del vino a tavola ed era ottimo, ma non reggendolo molto, preferii non esagerare.

Parlammo tanto, anche di frivolezze, ma soprattutto ridemmo molto. Tommaso era seduto di fronte a me e notai che mi guardava spesso. Occhi verdi,capelli ricci castano chiaro di media lunghezza, una piccola cicatrice sotto il sopracciglio destro che lo rendeva più selvaggio, come amava definirsi lui e quella barba corta ,erano un bellissima visione per me. Quella sera indossava una polo blu a maniche corte e un paio di bermuda con tasconi. Era davvero affascinante.

Io mi raccolsi i capelli, perchè sapevo che mi preferiva così,mi diceva :”Ti si vede meglio il viso.”.

Indossavo una minigonna di jeans, una magliettina nera un po’ scollata e sandali con tacco che tolsi dopo dieci minuti dal mio arrivo. non è mia abitudine portarli e quella sera girai scalza per la casa. Adoro farlo.

Gli uomini terminata la partita, sistemarono tutto .

Simona ed Alessandro legarono molto, infatti si proposero per andare a comprare del gelato, mentre gli altri sistemavano.

Io stavo seduta comodamente sul divano guardandoli divertita. Tommaso venne verso di me, si sedette al mio fianco e mi mise un braccio intorno al collo. Rabbrividii; questo etra l’effetto che mi faceva appena si avvicinava.

_”Allora piccola tutto bene? Ti è piaciuta la cena?”

_”Si, tutto bene. Il vino mi ha dato un po’ alla testa. Sai non ci sono abituata.”

_”Bene! Allora stasera faremo follie.” disse ridendo, ma aggiunse subito :”Ovviamente scherzo.”

_”Lo so, tesoro.”

_”Tesoro?”

_”Scusami, mi è uscito così.”

_”Non ti scusare, va bene così; tesoro mi piace.”

Arrivarono poi Simona ed Alessandro con il gelato.

La nazionale aveva pareggiato e alla TV trasmettevano i commenti dei vari personaggi sportivi, ma non seguivamo molto.

Tommaso uscì sul balcone a fumare una sigaretta e mi chiese di uscire con lui.

Andai.

_”Sei bellissima con i capelli raccolti.”

_”Grazie, mi imbarazzi però.”

_”Li hai raccolti perchè sai che mi piace'”

_”A dire il vero sì.”

_”Come stai? Ti ha chiamata tuo marito?”

Erano passati cinque giorni da che non sentivo Andrea, ecco il motivo di questa sua domanda.

_”No,non ancora. Domani sera raggiungerò Eros al mare, magari chiamerà per sentire lui.”

_”La vostra situazione ad oggi com’è?”

-“Solita. Nulla di nuovo. Separati e forse liberi di provare a frequentare qualcun’altro. Io sono qui con te, lui magari con qualcun’altra.”

_”Ti infastidisce?”

_”No. Mi chiedo solo se dovrei sentirmi in colpa oppure no.”

Spense la sigaretta nel posacenere appoggiato sulla ringhiera del terrazzo, si avvicinò e mi disse :” Dimmi se dopo questo ti sentirai in colpa.” Mi baciò.

Terminato il bacio lo guardai e dissi :”No; non mi sento in colpa.”Lui sorrise, mi prese per mano ed entrammo.

Gli altri stavano chiacchierando e notai che Simona era seduta in braccio ad Alessandro.

_”Simo, allora che fai?” chiesi sorridendo.

_”Nulla, sono comoda così.” mi rispose.

Ero felice di vederla contenta e poi Alessandro lo conoscevo già; era amico di uno dei miei tanti cugini ed era proprio un bravo ragazzo, sfortunato anche lui in amore.

Arrivò mezzanotte e quindi l’ora di andare.

_”Simo andiamo?” chiesi.

_”Accompagno io Simona, se non ti dispiace.” disse Alessandro.

Guardai Simona e mi fece cenno di sì con il capo.

_”Ok Ale, va bene. Io allora vado.”

Tommaso mi prese la mano e disse :”Dove vai? Resta ancora un po’.”

Quanto avrei voluto dire di sì a quegli occhi che mi guardavano con dolcezza, ma sarebbe successo qualcosa se mi fossi fermata e non sapevo se ero pronta.

_”Rimani con me.” ,mi chiese di nuovo mentre gli altri si stavano preparando per andare.

_”Ok, mi fermo ancora un altro po’.”

Salutammo gli altri, Tommaso chiuse la porta mentre io lo aspettai in terrazzo.

Appoggiata alla ringhiera salutavo Simona.

_”Ciao Cassie.” urlò lei salendo sullo scooter di Alessandro.

Tommaso mi abbracciò da dietro. Di nuovo quel profumo e quel brivido lungo la schiena; mi voltai, gli diedi un bacio a stampo sulle labbra, poi un altro. Lui si faceva baciare senza muoversi, senza ricambiare, senza dire nulla. Mi fermai.

_”Non ti fermare. ” mi disse.

_”Forse sarebbe meglio di sì, altrimenti…”

_”Altrimenti cosa?” replicò lui. Intanto mi incamminai verso il salotto. Lui mi seguì. Mi sedetti sul divano e lui pure. Mi baciò il collo e poi il viso, arrivò alle labbra e ci baciammo appassionatamente.

Mi lasciai andare senza pensare.

Mi sfilò la maglia e lo lasciai fare. Mi baciò i seni, mi guardò come se cercasse la mia approvazione ed io continuai a lasciarlo fare. A quel punto mi prese in braccio e mi portò in camera sua, mi adagiò sul letto e continuammo a baciarci. Sentivo le sue mani toccare ed accarezzare il mio corpo; le sue labbra baciare le mie per poi scendere al collo,ai seni, all’ombelico, poi mi guardò, si avvicinò al mio viso e mi chiese: “Vuoi?”

Credevo di non essere pronta, ma lo ero,avevo solo paura. Dissi :”Sì.” ed entrò dentro di me con tenerezza e calore, prima piano poi sempre più velocemente ed io in quel momento sentivo un piacere mai provato, un desiderio mai respirato così intensamente.

La sete di noi non cessava; continuavamo a guardarci e ad essere uno nell’altra; poi mi disse :”Mi sto innamorando di te.”

Miriam
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