Capitolo 18

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Alla cena ci andai con Simona, un’amica che si era separata da qualche mese e aveva bisogno di distrarsi un po’. Laura non potè venire.

Chiamai Tommaso per comunicare ciò e lui mi spieghò la strada per arrivare a casa sua.

_”Ci vediamo per le 19.30.Sono felice che tu venga.”mi disse.

Arrivammo alle 20.00 per colpa mia, non riuscivo a decidermi sul vestito da mettere. Optai poi per un vestito corto fiorato e zeppe.

_”Ben arrivate!” disse Tommaso aprendo la porta di casa. La sua bimba era a Roma dalla madre, questo me lo aveva detto a pranzo, e ci sarebbe rimasta due settimane con la nonna, la madre di lei.

La casa era un po’ in disordine, ma pulita. I finestroni grandi donavano molta luce alla casa. L’arredamento era moderno; open space con il divano in pelle nera che faceva da divisorio.

C’era un soppalco con una scrivania e un divano letto a due posti al quale si accede tramite una scala che si affacciava sulla cucina.

Iniziammo con le presentazioni di rito, poi ci mostrò la casa.

La zona notte era composta da due camere da letto, due bagni e un ripostiglio.

La camera di Sofia, sua figlia, era una di quelle camerette che tutte le bimbe sognano: rosa e lilla, peluche ovunque, un cavallo a dondolo situato vicino alla finestra e tante foto appese alla parete.

_”E’ proprio una bellissima bimba.” dissi a Tommaso.

_”Grazie.” rispose

Notai anche una foto che ritraeva Sofia e la mamma, una donna dai capelli castani,occhi scuri, semplice e molto bella.

Non dissi nulla,ma Tommaso notò che mi fermai a guardala. Mi prese la mano.

_”Vieni, andiamo a vedere il terrazzo ora.”

Lo seguii e tornammo in salotto dagli altri. Vedemmo il terrazzo e poi cominciammo a mangiare i famosi spaghetti allo scoglio di Tommaso accompagnati da un buon bicchiere di vino bianco.

Miriam
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