L’indomani sarei partita per raggiungere i miei genitori ed Eros al mare. Mentre ero in viaggio pensavo e ripensavo alla serata precedente e a Tommaso, a tutto quello che era successo e mi sentivo bene anche se in colpa.
Stavo andando dal mio piccolo e ci avrebbe raggiunto anche Andrea nel pomeriggio.
Ci incontravamo dopo una settimana dalla decisione di separarci per un po’; ero tesa. Avrei dovuto parlarne con i miei e già immaginavo la reazione di mio padre.
Arrivai al mare ed era una giornata stupenda; il sole splendeva , il cielo era blu e si respirava l’odore di salsedine nell’aria. Amo il mare.
Entrai in casa ed Eros era seduto a fare colazione.
_”Ciao amore mio.” lui mi corse incontro e mi abbracciò.
_”Mamma, sai che abbiamo visto una medusa?”
_”Oddio, quando?”
_”Ieri ha morsicato una bimba.”
-“Oh poverina! tu?”
-“Io non ho fatto il bagno nemmeno oggi, uffa!Quando tornano a casa le meduse?”
Nel sentire questa affermazione, scoppiammo tutti a ridere; poi risposi: “Presto amore.”
_”Papà quando arriva?”
_”Nel pomeriggio.”
_”Lo aspettiamo in spiaggia?”
_”Sì, va bene.”
Ci preparammo e scendemmo alla spiaggia.
Parlai con mia madre del momento di crisi matrimoniale e della nostra decisione di stare lontani per un po’; lei mi disse solo che lo aveva intuito e che le dispiaceva per Eros.
Mia madre è la mia migliore amica; lei sa tutto di me. E’ la prima persona con la quale condivido le cose più importanti e della quale mi fido ciecamente.
E’ sempre stata una mamma presente, premurosa, attenta e affettuosa. Se dovessi fare un disegno intitolato “La mia infanzia” disegnerei il volto di mia madre, lei la rappresenta in tutto.
La mia è stata un’ infanzia felice e serena, la ricordo con tanto amore. A volte vorrei tornare bambina in quella casa a giocare alle bambole con mia madre che stirava in cucina, che preparava il pranzo o la cena,che cuciva, che giocava con me, che preparava il budino con i biscotti e la torta alla crema quando festeggiavo i compleanni, che mi asciugava i capelli con il phon dopo aver fatto il bagno,che mi portava a fare la spesa al supermercato e mi comprava il grembiule per il nuovo anno scolastico,che mi chiamava dal balcone quando era ora di cena ed io stavo in cortile a giocare con i miei amichetti a fare un giro in bicicletta sotto la pioggia con l’ombrello perchè in casa mi annoiavo e fingevo di essere su un cavallo bianco come “Candy Candy” e di cavalcare in una prateria.
Avrei voluto che anche Eros provasse le stesse mie emozioni, ma lo stavamo privando della presenza costante di due genitori. Mi sentivo egoista.
“Del resto però…” pensai , “…meglio separati e sereni che insieme senza amore.”

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