Un mattino arrivò all’asilo un invito ad una cena organizzata dal centro commerciale e riservato a tutti i negozianti,l’asilo per cui lavoravo era incluso.
Era martedi e la cena si sarebbe svolta il venerdi di quella settimana.
Mi sarebbe piaciuto andarci.
Incontrai Tommaso quel pomeriggio mentre mi dirigevo verso il parcheggio che ormai era divenuto il nostro punto d’incontro.
Sentii la sua voce chiamarmi, mi voltai e lo vidi lì appoggiato ad un’auto che parlava con una ragazza; la cosa mi infastidì un po’,ma non potevo pretendere nulla; non c’era nulla tra noi; avevamo fatto dolo un pic-nic e qualche parola lasciata al vento, nulla di più.
Salutò la ragazza e si diresse verso di me.
_”Ciao,”
_”Ciao.” risposi.
_”Stai bene?”
_”Non molto.”
_”Perchè? Cosa succede? “
_”Non voglio annoiarti, avrai di meglio da fare.”
_”No, che scherzi? Se ti va di parlarne io ti ascolto.”
Fu gentile, non ero dell’umore adatto e raccontai della mia pausa di riflessione.
La mia vita matrimoniale mi stava scivolando dalle mani e come la sabbia, più stringevo le mani nel tentativo di fermarla e di salvare qualcosa, più scivolava via.
Avevo di fronte questo uomo con il quale mi stavo aprendo, che mi stava ascoltando e pensavo che mai mi sarei immaginata così,mai avrei pensato che il matrimonio con Andrea smettesse di funzionare; ora lui era lontano da me perchè avevamo scelto insieme di allontanarci ed io non provavo nulla,solo vuoto e desiderio di riempirlo .
Tommaso ascoltava e non disse nulla; mi accarezzò il viso, poi disse :
_”Venerdi ci sarà la cena dell’anniversario del centro commerciale. Ci verrai?” mi chiese interrompendo i miei pensieri .
_”Non lo so, mi piacerebbe.”
_”A me piacerebbe che ci fossi anche tu.”
Non diedi molta importanza a quelle parole; le stava dicendo a me, ma per quel che ne sapevo, avrrebbe potuto dirle a chiunque in quel momento.
Arrivò venerdi e, alla fine, decisi di andare. Vennero anche le mie colleghe.
Arrivammo alla location, un capannone enorme adornato con tappeti rossi,teli blu appesi, candelabbri al centro dei tavoli rotondi, luci soffuse,musica di sottofondo e un buonissimo odore di candele profumate alla cannella. c’era tantissima gente e ci si conosceva quasi tutti.
La cena era a buffet. Io ed Emma ci sedemmo ad un tavolo in attesa che arrivassero Laura ed Elisa, andate nel frattempo a riempire i piatti.
_”Sei troppo bella. E’ per Tommaso?” mi chiese Emma.
_”Ma va:”
Avevo semplicemente un trucco da sera; essendo a casa da sola , avevo avuto più tempo per prepararmi e per scegliere i vestiti adatti a quella cena.
Vidi improvvisamente Tommaso in lontananza parlare con dei colleghi; non lo chiamai,decisi di starmene tranquilla in attesa di un suo cenno, se mai ci fosse stato.
Non so il motivo di quel mio comportamento, Tommaso non aveva colpe per ciò che stava succedendo. Emozionarmi per un uomo che non fosse mio marito mi spiazzavae una parte di me avrebbe voluto cancellare quei pensieri rivolti a lui, l’altra parte di me invece desiderava conoscere Tommaso e scoprire fino a che punto si potesse arrivare.
In quel momento per0′ mi sentivo bloccata,forse aspettavo un segno chiaro da parte sua. Non mi sembrava particolarmente interessato a me, ma come biasimarlo; mi aveva lasciato il suo numero e non lo avevo mai chiamato, ero sempre fredda e distaccata, ma soprattutto ero sposata, anche se sapeva della crisi che stavamo attraversando; forse il suo era solo rispetto per la situazione ed io avrei dovuto apprezzare questo suo comportamento.
Mi alzai per andare in bagno, ero con Emma.C’era una coda interminabile,
Aspettai fuori il suo ritorno e all’improvviso sentii da dietro una mano accarezzarmi il viso e spostarmi i capelli; rabbrividii.
Mi voltai ed era lui, era Tommaso.
_”Ciao stella, come sei bella!”
Mi stava guardando nel modo in cui un uomo guarda la donna che gli piace e mi sono sentita stupenda.
Ritornai in me e risposi :” Grazie, ma non è vero.”
Lui era bellissimo. Camicia bianca con maniche arrotolate e pantalone elegante nero. Un po’ di barba e un buon profumo.
_”Ti piace qui?” mi chiese.
_”Molto.”
_”Tra poco si apriranno le danze.”
_” Ah no,io sono una frana a ballare,non è per niente una delle cose che faccio meglio.”
In quel momento arrivò Emma, si salutarono e chiacchierammo un po’, poi ci saluto’.
Da quel momento la serata cambio’; lo cercavo, lo trovavo e anche lui trovava me con lo sguardo.
Si iniziò a ballare. Tutti si lanciarono in balli scatenati, io preferii uscire un po’ sul terrazzo. Lì c’era anche Tommaso. Giuro che non lo avevo visto uscire.
_”Eih.” dissi.
_”Oh eccoti.Allora? Veramente non balli?”
_”No, mi vergogno e non sono brava.”
_”Vuoi ballare?Qui con me, siamo soli.” mi prese la mano e mi avvicinò a lui. Mise il suo braccio intorno alla mia vita e con l’altra mano mi accarezzo’ il viso, poi prese la mia mano destra.
_”Non sono capace davvero, Tommaso.”
Avevo lo sguardo a terra, quando lo alzai e guardai i suoi occhi lui mi sfiorò le labbra con le sue delicatamente; ci guardammo, mi diede un bacio, poi un altro e poi ci baciammo con passione.
Avevo i brividi ovunque. Eravamo io ,lui e il nostro bacio, nulla esisteva intorno.
_”E’ dal nostro scontro sulle scale che desideravo farlo.” poi riprese a baciarmi.
Io non riuscivo più a parlare, a muovermi, a respirare. ero in balia degli eventi e non volevo fermarli. Mi stavo emozionando per una persona quasi estranea, ma in quel momento non avrei voluto essere in nessun altro posto al mondo se non lì con lui.

Cosa ne pensi?