Avevo il suo numero,ma non sapevo se usarlo. In un’altra situazione , forse lo avrei chiamato subito.
Erano già passati cinque giorni da quella serata.
_”Che faccio?” chiesi ad Emma.
_”Io non chiamerei, lo sai. Non rifugiarti in lui. Non scappare;parla con tuo marito, cercate una soluzione ai vostri problemi, insieme potrete capire.”
Emma era ed è la voce della mia coscienza. Quelle parole erano sacrosante. La Cassandra di qualche tempo prima avrebbe seguito subito il suo consiglio, ma non ero più la stessa e una parte di me non voleva lasciar scappare questa occasione di essere felice,anche se per un’ora sola e ci credevo davvero.
Se lo avessi chiamato sarebbe cominciato qualcosa o forse qualcosa era già cominciato.

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