Capitolo 3

Un giorno le cose cambiarono.

Io e Tommaso ci incontrammo per caso sulla stradina che porta al parcheggio riservato ai dipendenti.

Lui camminava dietro di me.

_”Ciao, non so il tuo nome. “

Mi voltai e lo vidi venire verso di me.

_”Cassandra, il mio nome è Cassandra. Piacere.” e gli porsi la mia mano.

Lui mi diede la sua e disse:”Piacere Cassandra, io sono Tommaso. “

Ci fu un attimo di silenzio, poi riprese : Quindi lavori all’asilo nido.”

_”Sì.”

_”Bel lavoro.”

_”Bellissimo,stancante e appagante.”

_”Hai figli tu?”

_”Sì, un bimbo di 4 anni.”

_”Anche io, una bimba di tre anni.”

Sposato, ottimo. Anche io lo ero, nulla di cui preoccuparsi, pensai.

Si accese una sigaretta e mi disse : ” Ti accompagno alla macchina, ti và?”

Risposi di sì.

Ero un po’ titubante, non sapevo cosa dire, come comportarmi, mi sentivo impacciata.

Lui invece sembrava molto tranquillo, tanto che di lì a poco il mio imbarazzo iniziale sparì e cominciai a parlare senza pensare a nulla; del resto non stavamo facendo nulla di male.Eravamo due persone che chiacchieravano del più e del meno in un parcheggio sotto il sole di Maggio.

In macchina poi ripensai a quella chiacchierata e mi scoprii emozionata. Da un po’ non mi sentivo più così.

Miriam
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